Titolo originale : Le materie prime non si stabilizzeranno nel 2022. Inquietante studio internazionale di Dott. Andrea Meneghini
9 Gennaio 2022
Mentre i prezzi al consumo iniziano con ritardo a presentarsi in incremento sugli scaffali dei supermercati italiani (grazie alle durissime negoziazioni che la GDO sta conducendo con l’industria) un allarme davvero preoccupante arriva da un recente rapporto pubblicato dallo Stockholm Environment Institute e riportato da autorevoli riviste finanziarie internazionali, tra cui il Financial Times in un recente articolo.
In pratica lo studio avverte che gli aumenti dei prezzi delle materie prime, che hanno tempestato il mercato della produzione nella seconda parte del 2021, non scenderanno nel 2022 anzi, secondo lo stesso, ci aspettano decenni di estrema incertezza.
Secondo tale studio nel prossimo futuro l’agricoltura sarà uno dei settori più esposti ai cambiamenti climatici, suscettibili di rischi sia per avvenimenti riconducibili a singoli eventi meteorologici estremi, sia per possibili cambiamenti a lungo termine nei modelli climatici.
Ci si aspetta rese inferiori ed instabilità nella programmazione agricola. Qualche esempio: le rese globali della canna da zucchero potrebbero diminuire del 59% nei prossimi decenni rispetto alle rese che si ebbero nel periodo 1980-2010, mentre il caffè Arabica e il mais potrebbero diminuire rispettivamente del 45% e del 27%, secondo le stime del rapporto.
Non solo: le notizie di preoccupanti situazioni metereologiche nei momenti delle diverse produzioni agricole saranno interpretate dal mercato in forma pessimistica ed agiteranno i prezzi ancor prima delle colture. Insomma lo scenario che viene prospettato è tutt’altro che roseo ed un po’ di preoccupazione deve pervadere tutti noi, nella speranza che il quadro negativo sia eccessivo e che tutto possa torna ad una normalità che sembra oggi perduta a livello generale.
Vorremmo essere “rassicuranti” come lo è Andrea Meneghini ma:
- In Francia lo chiamano dérèglement climatique, in Italia il termine utilizzato è estremizzazione del clima. E, l’anno scorso, ha causato 2 miliardi di € di danni all’agricoltura italiana.
- Nel mondo i danni causati dall’estremizzazione del clima sono stati quantificati dagli assicuratori (non solo all’agricoltura) a 175 miliardi.
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Quarant’anni di clima estremo – in Italia – ci sono costati 72,5 miliardi. Il calcolo è stato fatto dall’European Environment Agency, per 20.735 eventi tra 1980 e il 2019. In Europa, solo la Germania ha un bilancio più pesante
- La situazione non migliorerà ad esempio in Russia, o , per fare un altro esempio, negli Stati Uniti. Inutile illudersi.
- Sotto trovate 3 esempi di recenti incrementi di prezzo tratti dal Financial Times sopracitato : caffè (Brasile): + 76%, patate (Belgio) : + 180% e piselli (Canada): + 85%.
- E poi c’è la la stangata della pasta: il grano, da quest’estate, è aumentato del 90%.
- Ovviamente questi sono solo alcuni esempi, ne abbiamo già parlato abbondantemente.
La conseguenza è che : la speranza di un’inflazione passeggera si allontana , anche perché i danni quantificati dagli assicuratori sono cresciuti di 20 miliardi l’anno scorso (+ 11,45% sull’anno precedente).